Ti hanno comunicato che sei indagato?
Sei stato denunciato o querelato?
Le indagini preliminari rappresentano un momento davvero delicato, spesso trascurato dalla persona sottoposta ad indagini. Tale fase, invece, merita di essere affronta nel miglior modo possibile perché potrebbe anche evitarti il processo o comunque ridimensionare i fatti di cui sei chiamato a rispondere.
La maggior parte delle volte una persona viene a sapere di essere indagata perché è convocata dalla polizia giudiziaria (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia municipale, etc etc) per essere identificata e nominare un difensore di fiducia; altre volte perché le viene notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari (ex art. 415-bis c.p.p.): da quel momento decorrono dei termini ben precisi anche per valutare di presentare una memoria o chiedere di essere sottoposti ad interrogatorio al fine di chiarire la vicenda.
Dunque, la fase delle indagini preliminari per quanto spesso sottovalutata può davvero risultare determinante in quanto consente all’indagato di difendersi al meglio al fine di evitare il processo o comunque di precisare i fatti.
Il ruolo dell’avvocato può essere determinante
Il difensore della persona indagata può svolgere indagini difensive. Non soltanto il pubblico ministero può raccogliere elementi di prova ma anche e soprattutto l’avvocato della persona sottoposta ad indagini, elementi di prova che possono essere utilizzate nel procedimento penale. Ecco perché è importantissimo farsi seguire da un avvocato immediatamente appena appresa la notizia di essere oggetto di indagini.
Peraltro la legge consente all’indagato il diritto di essere sentito e raccontare la sua versione dei fatti, produrre documenti, attivare e richiedere, come detto, delle investigazioni difensive.
La nomina di un difensore di fiducia
La prima cosa da fare, è informare l’Autorità Giudiziaria della nomina di un proprio difensore di fiducia. Attendere o ignorare questo invito non serve a molto, in quanto, in assenza di un legale, procede direttamente l’ufficio a nominarne uno, il cui compenso è sempre a carico dell’indagato/imputato. Quindi, tanto vale nominare il proprio avvocato e studiare insieme una strategia per affrontare il procedimento.
Differenza tra essere indagati o imputati
Essere indagati non implica automaticamente un processo. Il PM, infatti, durante le indagini preliminari, spesso delegate alla polizia giudiziaria, raccoglierà delle prove per poi valutarle e prendere una decisione finale sulla richiesta di rinvio a giudizio o sulla archiviazione.
Cosa fare se non sei certo di essere indagato ma magari sai che qualcuno ti ha denunciato?
Se hai il sospetto di essere indagato, puoi chiedere al tuo legale di richiedere alla Procura un certificato ai sensi dell’articolo 335 del Codice di procedura penale e verificare se sono iscritti dei procedimenti a tuo carico.
Lo stesso discorso vale per quelle persone che la denuncia/querela l’hanno fatto ritenendo di essere vittima di un reato: col certificato 335 c.p.p. sarà possibile attingere notizie utili sullo stato in cui si trova il procedimento .
Avvocato Penalista in provincia di Catania
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